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      Roberta Calderini
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    Triora, il paese delle Streghe

    by Roberta 16 Febbraio 2021
    written by Roberta
    Tempo di lettura 5 minuti

    In questo articolo trovi

    • Cosa vedere a Triora, il paese delle streghe
    • La caccia alle streghe – La storia
    • I luoghi delle streghe – la Cabotina
    • Il Castello
    • La Via dietro la Colla
    • Museo Regionale Etnografico e della Stregoneria
    • Cosa mangiare a Triora, il paese delle streghe

    Cosa vedere a Triora, il paese delle streghe

    Monumento alla strega in tempo di covid

    Nella Valle Argentina che da Taggia, patria dell’oliva taggiasca, si inerpica per le montagne, a 800 m s.l.m. c’è Triora il paese delle streghe, uno dei borghi più suggestivi e misteriosi di tutta la Liguria.

    Arroccato su un colle, tra una splendida boscaglia di ulivi e castagni, è molto noto a causa di un episodio accaduto tra il 1587 e il 1589.

    In quegli anni si svolse il famoso processo alle streghe, (da lì il nome) con strazianti supplizi, assurde testimonianze ed un’incredibile caccia da parte di un esaltato commissario straordinario, culminante con l’emanazione di ben cinque sentenze di condanna a morte.

    Condanne che non vennero mai eseguite per un motivo che vi spiegherò in questo articolo, ma alcune poverette morirono ugualmente in seguito alle torture subite, altre nelle carceri di Genova e di alcune non se ne seppe più nulla.

    La caccia alle streghe – La storia

    In passato Triora era una podesteria di Genova, e al capoluogo mandava il raccolto, fino a quando complice una grande siccità e la mancanza di alternanza di coltivazioni dei terreni, il grano iniziò a scarseggiare e a non essercene abbastanza da mandare al capoluogo.

    Ingresso del paese
    Ingresso del paese di Triora, il borgo delle streghe

    Naturalmente per la carestia e la siccità abbattutasi sulla podesteria si doveva cercare per forza un responsabile. Iniziò così la ricerca di un colpevole e quale colpevole migliore delle donne, magari povere e un po’ semplici?

    Sicuramente erano donne che sapevano usare le erbe per fare i decotti e per questo furono tacciate di stregoneria e torturate affinché ammettessero i loro malefici sul raccolto e facessero terminare la carestia.

    Sottoposte alle più orrende torture, le povere donne finivano con il confessare colpe non vere e con il denunciare altre persone.

    Il Commissario straordinario ingigantì talmente la questione tanto che arrivò una denuncia anche in capo ad una nobil donna.

    Fu a quel punto che intervennero le autorità civili e religiose, fermamente intenzionate a mettere un freno alla situazione che oramai era sfuggita di mano al Commissario.

    Fu così che ebbe fine la caccia alle streghe.

    I luoghi delle streghe – la Cabotina

    Tante sono le storie che si sono tramandate fino ai giorni nostri.

    Secondo la leggenda, le streghe erano solite riunirsi la notte per compiere i loro riti orgiastici con il demonio e preparare le loro misture micidiali.

    Il luogo degli incontri era la zona dei fienili chiamata la Cabotina, subito fuori le mura del borgo, a ridosso dell’abitato

    La leggendaria Cabotina, ormai ridotta ad un rudere. Si diceva che fosse il ritrovo delle streghe.
    La Cabotina, luogo di incontro delle streghe a Triora

    Oggi della Cabotina, luogo leggendario tra sacro e profano, rimane un rudere meta di visitatori incuriositi dalla storia originata da quei tragici anni.

    Il Castello

    Triora, il paese delle streghe

    Salendo per i caruggi si arriva alla fontana soprana, rivestita di lastroni di pietra, è senza dubbio la più antica e importante del paese ed è la base di partenza per la visita al Castello.

    L'arco della fontana soprana.
    Triora – il paese delle streghe

    Da qui seguendo un acciottolato con la linea di mezzeria a disciplinare il transito, si sale su, fiancheggiando abitazioni secolari munite di robuste inferriate.

    Del Castello non resta moltissimo ma la cinta muraria con quel che rimane del torrione, posto nell’angolo più elevato per meglio avvistare l’arrivo del nemico, mantengono intatto il loro fascino.

    La Via dietro la Colla

    Triora il paese delle streghe

    E’ la via che costeggia l’abitato, appena al di fuori delle mura fortificate.

    Si narra che non bisognasse mai lasciarvi i bambini dopo il suono dell’ Ave Maria altrimenti sarebbero stati preda delle streghe che se ne servivano per i loro incantesimi. La Porta della fontana soprana che è quella meglio conservata, esce direttamente in Via dietro la Colla.

    Il suo arco tondo, i cardini dello sportello del locale dove si riscuotevano le gabelle, oggi murato, alcuni resti della cinta muraria con le feritoie per respingere i nemici, sono indizi sufficienti per capire come fosse difficile entrare nel paese.

    Museo Regionale Etnografico e della Stregoneria

    Il Museo si trova nel vecchio Municipio di Triora, proprio all’inizio del paese ed è un vanto del borgo medievale.

    La parte etnografica vera e propria è divisa in sei sale che rappresentano ognuna uno spaccato della vita dei campi.

    Una sala ad esempio è dedicata al ciclo del castagno. il cui frutto ha rappresentato per lunghi anni il principale sostentamento di intere famiglie.

    In una cucina, ricostruita secondo la tradizione, con il focolare e l’essicatoio, sembra di rivivere i tempi che furono; ci sono moltissimi oggetti appartenuti alle famiglie locali che sono stati donati al museo come una madia, una credenza, i lumi e un treppiede dove sembra debba accendersi il fuoco da un momento all’altro.

    Non poteva mancare qualcosa che riguardasse le streghe e la loro persecuzione. Nei sotterranei sono stati allestiti ben quattro sale. Particolarmente interessante è anche la sezione archeologica del museo, dove sono esposti i reperti ritrovati nell’alta valle Argentina quali oggetti di corredo funerario, frammenti di vasi a bocca quadrata assieme a reperti ossei riferibili al neolitico medio (3800-3000 a.C.)

    Cosa mangiare a Triora, il paese delle streghe

    Tra i prodotti tipici è molto conosciuto il pane di Triora, scuro e casereccio, preparato con farina e crusca.

    Lo puoi acquistare direttamente dal forno che si trova poco prima di arrivare nel centro abitato sulla destra.

    Sentirai il delizioso profumo di pane appena sfornato e apprezzerai il poterlo comprare direttamente al banco del forno come in una bottega di una volta.

    La mia attenzione è stata catturata da un cartello apposto sulla vetrina che diceva: “Il pane non è mai duro, è duro non avere pane”.

    Un prodotto artigianale che ben si sposa con questo pane è il bruzzo, una ricotta fermentata con le erbe dal sapore forte e deciso.

    Triora il paese delle streghe

    Appena arrivi in paese potrai entrare dalla Strega di Triora, un negozio sorprendentemente fornito di formaggi freschi locali, conserve di ogni tipo, confetture molto particolari.

    Quando sono arrivata stavano preparando la Cubaita, il dolce tipico che consiste in un croccante di noci, nocciole e mandorle mescolate con miele e scorze d’arancia tra due ostie.

    Potrai degustare i loro prodotti ed è lì che non ho saputo resistere ad una confettura di mele e lavanda semplicemente deliziosa.

    ItaliaLiguria
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    13 comments

    Cristina Petrini 24 Febbraio 2021 - 09:46

    Peccato sia a 4 ore da casa mia se fosse stato a di meno sicuramente ci sarei andata a fare un’escursione in giornata, posso valutare se dovessi scendere in Liguria, che voglio tornarci. Amo la stregoneria, che studio e dunque devo assolutamente visitare questo paese!

    Reply
    Roby Calderini 24 Febbraio 2021 - 13:52

    Che bello, ti aspetto. Avvisami quando vieni che ti faccio da Cicerone, io abito a 20 Km da Triora

    Reply
    Katrin Poe Mg 24 Febbraio 2021 - 13:05

    Spettacolare, adoro tutto ciò che è immerso nel mistero , in ogni parte d’Italia c’è una paese delle sreghe, sarebbe bello se oltrepassando la via del benvenuto tutto si trasformasse, come avviene nei libri di Harry Potter, ma in un certo senso è quello che accade, poichè questi piccoli borghi, nascondo moltissima storia, tanta tradizione e paesagi incredibili, grazie per averlo scondiviso con noi.

    Reply
    Roby Calderini 24 Febbraio 2021 - 13:55

    In effetti passeggiare per i carruggi e sentire anche solo il rumore del vento incute un certo senso di timore sapendo la storia. Sembra di tornare indietro nel tempo, in più in questo periodo fuori stagione e con la pandemia c’è in giro davvero pochissima gente.

    Reply
    ELISA 24 Febbraio 2021 - 14:21

    Una storia triste ma sicuramente una bella destinazione per una giornata diversa in un paesino molto molto carino.

    Reply
    Sabrina 24 Febbraio 2021 - 16:09

    Wow!!! Un luogo che voglio assolutamente visitare! Sono sempre alla ricerca di luoghi come questo per una passione personale
    Mi Rifugio a Calcata che ha un pò la medesima atmosfera quando ho voglia di mettermi in connessione con me stessa.

    Reply
    elenalugo re 24 Febbraio 2021 - 18:57

    Da tempo è nella mia wishlist. bisogna che smetta di rinviare e ci vada. Alcune foto sono così ben fatte che vibrano di energia….stregonesca?!?

    Reply
    Manuela 24 Febbraio 2021 - 20:13

    La voglio visitare Triora la sua storia è affascinante anche se tragica fa parte del nostro passato e bisogna conoscerlo.

    Reply
    Silvia 24 Febbraio 2021 - 23:19

    Avevo già sentito parlare di questo paesino e della triste storia che lo caratterizza… Al solito la dimostrazione di quanto la mente umana possa essere ottusa. Non avevo ancora mai letto consigli riguardo i piatti tipici da assaporare. Grazie mille per i consigli, ne terrò di certo conto qualora dovessi riuscire a visitare Triora!

    Reply
    Valentina 25 Febbraio 2021 - 01:53

    Con tutte le volte che sono stata in Liguria non conosco nemmeno questo paese. Però se è in collina è molto difficile che ci sia mai stata. Non amo la collina, anche se devo dire che questo paesino è caratteristico e di sicuro si mangerà benissimo. Anche se, avendo avuto una casa in Liguria, so dove mangiare le trofie, i pansoti, la focaccia di Recco con la prescinseua, e non vado oltre.

    Reply
    Roby Calderini 25 Febbraio 2021 - 14:47

    Si Valentina si trova nell’entroterra della Valle Argentina. Siamo in provincia di Imperia, l’ultima provincia ligure, quella più vicina al confine francese.

    Reply
    Silvia 25 Febbraio 2021 - 17:19

    Leggere i racconti di Roberta è sempre interessante.

    Roberta mi ha fatto da cicerona virtuale lasciandomi immergere in questo strano paesino, grazie a questo articolo. Già dal nome mi ha incuriosito…

    Dopo aver scoperto che questo luogo – fra misticismo e storia – si trova in Italia… Ho drizzato le antenne.
    Non ho mai visitato la Liguria, ma mi piacerebbe tantissimo visitare questo paesino… Poi averci consigliato il locale tipico dove fare acquisti è stata la ciliegina sulla torta! 🙂

    Reply
    Zelda 25 Febbraio 2021 - 20:48

    E’ una meta che ho segnato da quando sono in Liguria, vorrei visitarla magari quest’estate. Ho raccolto molte informazioni sul paese, garzie!

    Reply

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